BRUTTE NOTIZIE PER CHI VENDE CASA NELLE MARCHE
Le brutte notizie arrivano dalle statistiche sulle Aste Giudiziarie.
Infatti nel primo semestre 2025 in Italia sono stati pubblicati 54.673 immobili all'asta, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2024.
L’incremento è interpretato come un segnale di ripresa dell’attività amministrativa, probabilmente collegato agli investimenti del PNRR e al consolidamento dei processi digitali nel procurement pubblico.
Ebbene le 5 regioni Lombardia, Sicilia, Marche, Lazio e Toscana rappresentano circa il 50% delle pubblicazioni totali.
La Lombardia mantiene la leadership con il 14,49% degli immobili in asta, seguita dalla Sicilia al 10,83%. Purtroppo le Marche hanno mostrato una crescita rilevante, passando dalla quinta alla terza posizione con l’8,46%, indicando un dinamismo nella macchina pubblica locale.
A livello nazionale la maggior parte degli immobili pubblicati (il 74,56%) è riconducibile a esecuzioni immobiliari, ovvero beni che hanno subito un pignoramento. Le procedure concorsuali (fallimenti, concordati preventivi) costituiscono il 21,55%. Un residuale 3,89% è attribuibile a cause civili.
Tipologie di immobili all’asta e aggiudicazioni nel 2024
Nel primo semestre 2025, il 52% delle aste pubblicate ha avuto come oggetto immobili residenziali. Seguono i terreni con il 13,48% e le autorimesse con l’11,77%. Uffici, negozi e laboratori pesano per il 10,89%, una categoria in aumento che si presta a cambi di destinazione d’uso. Capannoni, siti di fabbrica, hotel e cantieri in costruzione rappresentano percentuali minori.
Per quanto riguarda il 2024, su un totale di 53.767 lotti che hanno avuto almeno un tentativo di vendita giudiziaria, 21.112 immobili sono stati aggiudicati, pari al 43,82% del totale. Il tempo medio di vendita, calcolato dall’anno della procedura all’anno di aggiudicazione, si attesta a circa 5 anni. L’asset class residenziale si conferma la più appetibile sul mercato, con una percentuale di aggiudicazione pari al 50%. Terreni e altre categorie faticano a superare il 30%. I tempi di definizione variano significativamente: quattro anni e mezzo per il residenziale, oltre sette anni per i terreni.
Cosa cambia per i privati che vendono casa nelle Marche?
Appare evidente che trovando nelle aste giudiziarie maggiore offerta rispetto al passato, numerosi potenziali acquirenti si rivolgeranno a quel segmento di mercato, dove naturalmente si possono effettuare acquisti finanziati da mutuo come nel libero mercato. Per cui ci saranno tendenzialmente meno acquisti di immobili dai privati.
Inoltre gli acquirenti consultando gli annunci si "abituano" a vedere prezzi molto più bassi rispetto agli annunci del privato che tenta di vendere, per cui è ipotizzabile che faranno proposte di acquisto ancora più al ribasso rispetto ai periodi precedenti. In alcune aree ristrette, dove forse ci sono porzioni di cantieri oggetto di procedure concorsuali con numerose unità residenziali all'asta, questo potrebbe addirittura condizionare il prezzo medio di zona, costringendo venditori e agenzie a revisionare i prezzi di vendita verso il basso.
Per cui, come avviene già da tempo, la sfida si sposta nell'incrementare e difendere il valore "percepito" dell'immobile da vendere, con uno strategico lavoro di marketing che parte fin dal primo momento. Nella strategia complessiva dovranno poi trovare luogo tattiche come Home Staging, fotografia e video professionali in ambienti allestiti, rendering, testi annuncio scritti con metodologia AIDA, piattaforme MLS nazionali (e internazionali) e Open House non convenzionali, giusto per citarne alcune oltre alla stima iniziale più attenta possibile.
[fonte dei dati statistici sulle aste REQUADRO.COM e Centro Studi Rina Prime]
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