Sugli sfratti prevale la legalità: per la Cassazione la presenza di minori non evita lo sgombero
La presenza di minori o disabili in un’abitazione occupata abusivamente non può evirare lo sgombero in caso di sfratto. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con una sentenza destinata a marcare un punto fermo nel dibattito sulle occupazioni abusive e gli sfratti, rafforzando i diritti dei proprietari e chiarendo i confini di azione delle amministrazioni pubbliche. In particolare la decisione stabilisce che la presenza di un minore o di persone affette da disabilità non impedisce l’esecuzione di un provvedimento di sfratto.
La Corte Suprema ha inoltre ribadito la necessità di “riaffermare la legalità violata”. I giudici della Cassazione hanno infatti chiarito che, sebbene sia opportuno tenere conto della “protezione dei soggetti deboli coinvolti nell’occupazione”, ciò non può precludere l’esecuzione di un provvedimento di sgombero. La sentenza evidenzia inoltre che le pubbliche amministrazioni “sono tenute a eseguirlo in tempi ragionevoli” e che agiscono in modo illecito se “ardisce sindacare l’opportunità di dare esecuzione al provvedimento”.
Per il settore immobiliare, questa sentenza può avere un impatto nella valutazione del rischio legato alle occupazioni abusive. La maggiore chiarezza sulla responsabilità dello Stato e la riaffermazione dei diritti di proprietà potrebbero tradursi in una maggiore tutela per gli investimenti privati, riducendo l’incertezza e le perdite economiche associate a prolungate occupazioni.
[fonte REQUADRO.COM]

Commenti
Posta un commento